ARTICOLI RECENTI

lunedì 16 settembre 2013

TORINO, FIRENZE E IL DIVERSO TRATTAMENTO ARBITRALE

CLASSE A Analisi e commenti sul Campionato Italiano
Sì, adesso possiamo affermare con sicurezza che il campionato è cominciato. Perché, diciamocela tutta, che campionato sarebbe senza i rigorini generosamente elargiti a favore del Milan e senza le immancabili polemiche arbitrali?
E se una sfida infuocata come Inter-Juventus e rimasta immune da polemiche (eppure un paio di episodi, uno per parte ci sono stati ma per fortuna nessuno gli ha dato importanza), ci hanno pensato Torino-Milan e Fiorentina-Cagliari ad infiammare le diatribe.
A Torino i rossoneri hanno pareggiato la gara grazie ad un rigore dubbio ottenuto per fallo di Pasquale su Poli (il centrocampista rossonero si lascia cadere appena sente il contatto). Polemiche amplificate anche da fatto che l’attaccante granata Larrondo era a terra infortunato e l’arbitro Massa non si è minimamente preoccupato di fermare il gioco per verificare le condizioni del giocatore.
Anche nella sfida del Franchi il veleno sta nella coda. E’ il minuto 90 quando Rossi viene atterrato in area per quello che sembra a tutti gli effetti un rigore. Peccato che l’arbitro De Marco non sia dello stesso parere e a Pizarro che chiede lumi (a onor del vero con un’espressione colorita) risponde sventolandogli il cartellino rosso.
Due episodi controversi che hanno, giustamente, fatto arrabbiare Ventura e Montella. In particolare il tecnico viola ha sottolineato come ci siano due pesi e due misure da parte degli arbitri nel affrontare determinate situazioni.
E in effetti non possiamo che dare ragione all’allenatore della Fiorentina. Se a Torino al posto di Larrondo a terra ci fosse stato un altro giocatore più famoso l’arbitro Massa avrebbe comunque lasciato correre? E se al posto del Milan ci fosse stata un'altra squadra, che ne so, il Chievo oppure il Sassuolo, avrebbe lasciato proseguire il gioco come ha fatto sabato sera?
E a Firenze se al posto di Pizarro ci fosse stato il Totti o il Balotelli di turno sarebbe stato spedito negli spogliatoi in anticipo come il cileno?
Mi pare evidente che la legge non è uguale per tutti all’interno del rettangolo di gioco. Ma non sono certo gli episodi a Torino e Firenze a dircelo. Non abbiamo assolutamente scoperto l’acqua calda. Ci siamo forse dimenticati dell’atteggiamento arrogante che ogni domenica il signor Totti ha nei confronti degli arbitri (indimenticabile quel Roma-Udinese in cui mandò platealmente a quel paese l’arbitro Rizzoli reo di averlo ostacolato al momento del tiro e se la cavò con un’ammonizione)? Per non parlare di certi difensori che picchiano duro come un fabbro passandola liscia spesso e volentieri mentre al contrario alcuni loro colleghi vengono ammoniti al primo falletto.
La chiamano “sudditanza psicologica”. Più semplicemente è l’incapacità di farsi rispettare con i giocatori di spessore. Un po’ come quei bulletti da quattro soldi che fanno i gradassi con i più deboli e poi si cagano addosso quando devono confrontarsi con quelli al loro livello.
Siamo tutti convinti che sia il rigore dato o non dato o il gol in posizione dubbia a fare la differenza. Spesso anche questi episodi fanno la differenza. Perché un cartellino sventolato o non sventolato può cambiare la partita. E anche fermare il gioco al 92esimo per permettere la sostituzione di un giocatore infortunato può risultare decisivo. Tutti questi episodi a fine anno pesano nel’economia del campionato. E non date retta a chi dice che a fine anno gli errori a favore e quelli contro si compensano. E’ una grandissima cazzata. Ve lo garantisco.

Se ti è piaciuto l'articolo, iscriviti al feed per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog!

3 commenti:

Nerazzurro ha detto...

Il Milan non è nuovo a queste situazioni da fair play. Ricordate quel famoso Milan-Atalanta del 1990 quando i bergamaschi buttarono la palla fuori perché c'era Borgonovo a terra e i rossoneri ripresero in fretta conquistandosi il rigore che poi Baresi realizzò?

Mattia ha detto...

Il rigore su Poli a mio avviso c’é. La mancata sostituzione è un mix di buona fede e incapacità dell’arbitro.
In Fiorentina Cagliari De Marco ha fatto pena. Sorvoliamo sul rigore che è un errore a metà con il giudice di porta. La gestione della partita è stata scandalosa.
Non credo nella malafede e neanche nell’incapacità. E’ semplicemente, come sottolinei anche tu, che sono bravi a fare i gradassi con i deboli e poi di fronte i più forti si fanno sotto.

Simone ha detto...

Gli errori arbitrali ci sono stati ma non é gridando al complotto che si risolverà tutto. Lasciamoli sbagliare e non pensiamo sempre male.